Astrattismo Geometrico: Artisti e Quotazioni
La pittura astratta geometrica si sviluppa all’interno del movimento artistico del Neoplaticismo, nato nel 1917 nei Paesi Bassi insieme alla rivista De Stijl. Infatti Il termine neoplasticismo comparve per la prima volta con la pubblicazione del primo numero della rivista e venne utilizzato poi da Piet Mondrian e Theo van Doesburg per descrivere il loro modo di dipingere: in modo astratto, essenziale e geometrico. L’astrattismo geometrico dei neoplaticisti era infatti basato sulla creazione di forme pure e bidimensionali.
I principi della pittura geometrica astratta
Cinque furono i principi fondamentali su cui si basava questo movimento: l’abolizione della terza dimensione; l’indipendenza dai valori emotivi (la pittura non deve esprimere sentimenti, contrariamente a quanto affermava il pittore Vasilij Kandinskij); i mezzi espressivi erano la linea e il colore; la forma ideale fu il rettangolo (poiché in esso la linea è retta senza l'ambiguità della curva); e, per finire, l’uso dei colori primari (giallo, blu e rosso).Le caratteristiche principali
Nell’astrattismo geometrico i punti di riferimento irrinunciabili e protagonisti delle opere dei pittori che seguono questa corrente sono la matematica e la geometria, intesi come lo studio dei rapporti numerici e l’indagine delle proporzioni e delle misure tra sagome e colori. I quadri dei pittori geometrici furono dominati dal rigore e dal controllo estremamente razionale dell’espressione.Vi è quindi un ritorno all’uso della linea geometrica e a quello dei colori primari, che raccontavano come la pittura potesse rappresentare astrattamente ciò che l’artista volesse comunicare, senza la necessità di aggiungere elementi o paesaggi particolari, ma facendo ricorso solo a ciò che è basilare.
I maggiori esponenti dell’astrattismo geometrico
Il pittore più rappresentativo dell’astrattismo geometrico fu indubbiamente Piet Mondrian, che fu anche tra i fondatori del movimento. Nel corso della sua carriera pittorica portò alle estreme conseguenze il processo di riduzione e di decomposizione dell'immagine cubista, realizzando un'arte in cui gli elementi strutturali si limitano a linee verticali e orizzontali, ai colori primari giallo, rosso e blu, al bianco della tela e al nero della griglia di linee.Altro maggiore esponente della pittura geometrica astratta fu il pittore, architetto e scrittore olandese Theo Van Doesburg, pseudonimo di Christian Emil Marie Küpper. Nelle sue opere si fece interprete di un “elementarismo dinamico delle forme”, che esprimeva utilizzando le linee oblique (anziché orizzontali e verticali) ed angoli di 45º (anziché retti).
Non di meno rilevanza fu il sovietico Kazimir Malevich, considerato tra i pionieri della pittura geometrica astratta per aver fondato il movimento artistico del Suprematismo, in cui interpretò a suo modo i dettami dell’astrattismo geometrico.
Lo sviluppo del movimento in Italia
L’Astrattismo geometrico prese piede anche in Italia, dove i maggiori esponenti furono i cosiddetti astrattisti comaschi e gli artisti che operarono nell’area di Milano, all’interno della galleria Il Milione.Gli astrattisti comaschi furono un gruppo di artisti italiani che si riunì agli inizi degli anni Trenta attorno alle figure dei pittori Manlio Rho e Mario Radice, che, nel proprio modo di fare arte, vennero influenzati dagli architetti Antonio Sant'Elia e Giuseppe Terragni ma, in particolar modo, dalla visione delle prime mostre italiane di Kandinsky e dai testi della corrente del Bauhaus. Oltre a Rho e Radice, tra gli astrattisti comaschi ricordiamo Aldo Galli, Carla Badiali e Carla Prina.
Tra gli artisti che ruotarono intorno alla galleria "Il Milione" di Milano troviamo invece pittori del calibro di Mauro Reggiani e Luigi Veronesi.