Poesia Visiva: Artisti e Quotazioni

La poesia visiva è una tendenza artistica d‘avanguardia che iniziò a diffondersi a partire dagli anni Sessanta soprattutto in Europa e in America del Sud. Nacque con lo scopo di rinnovare i tradizionali procedimenti della composizione poetica sfruttando le qualità visive delle scritte e ricercando nuovi legami tra le parole e le immagini.

Le origini di un movimento d'avanguardia

Fu durante il secondo dopoguerra che le ricerche in campo verbo-visive videro il loro periodo di maggior sviluppo a causa della voglia dei letterati di assumere una posizione critica nei confronti della società, della cultura e, soprattutto, di diversificare il linguaggio con cui esprimere la realtà moderna. In quegli anni infatti gli intellettuali iniziarono a specializzarsi negli ambiti culturali, facendosi coinvolgere maggiormente nella comprensione dei cambiamenti della società e rispecchiando così il loro desiderio di modernizzazione della cultura, ancora troppo ancorata ai tempi passati.

La poesia visiva è stata un movimento d’avanguardia che trasse ispirazione sia dagli artisti che già alla fine dell’Ottocento studiarono l’eventualità di potersi esprimere attraverso una diversa elaborazione dei testi, sia da coloro che, come nel cubismo, dadaismo, futurismo e surrealismo, inserirono nei propri dipinti alcuni elementi testuali.

Le caratteristiche e gli obiettivi del movimento

Il primo interesse degli intellettuali appartenenti alla poesia visiva fu quello di voler superare la forma lineare di una pagina scritta e di voler riorganizzare il testo arrivando a sfruttare l’intero spazio che avevano a disposizione, quasi come un pittore con la propria tela. Le opere create da questi artisti si componevano solitamente di testi brevi, come titoli, slogan o singole parole, senza una struttura molto impostata dal punto di vista tecnico. I supporti di base maggiormente utilizzati furono: i quadri, i libri, le fotografie, i manifesti, i videotape o i registratori a nastro (magnetofoni).

I poeti visivi però non si limitarono ad utilizzare elementi testuali, ma sfruttarono anche quelli visivi: le pubblicità, i fotoromanzi, i rotocalchi, i fumetti e tutti gli altri mezzi di comunicazione di massa esistenti all’epoca. Così facendo, le opere, diventavano una sorta di collage in cui l’elemento testuale e visivo “convivevano” ma, in contemporanea, mantenevano il proprio significato autonomo. Anzi, erano spesso in netto contrasto tra loro.

Il campo di ricerca dell’arte verbo-visiva fu molto ampio e comprese al suo interno diversi gruppi, movimenti e artisti che furono tra loro profondamente differenti. Nonostante le differenti impostazioni però, ci fu una cosa che li accomunò tutti: la voglia di ideare e fondare una nuova tipologia di arte, che non fosse esclusivamente dedicata alle parole o alle immagini, come nel caso della poesia e della pittura. Nacque così l’idea di fondare un’arte generale del segno.

I maggiori esponenti internazionali della poesia visiva

Come anticipato, la poesia visiva si sviluppò soprattutto in America del Sud e in Europa.

In Sud America i maggiori esponenti venivano dal Brasile e qui, nel 1952, venne fondato il gruppo dei Noigandres, formato da Haroldo e Augusto De Campos e da Decio Pignatari.

In Europa invece la maggiore attività si ebbe in Svizzera, Austria e Regno Unito e tra gli artisti europei più noti della poesia visiva vi furono: il boliviano-svizzero Eugen Gomringer; l’inglese John Furnival; i francesi Henri Chopin, Julien Blaine e Jean Francois Bory; lo statunitense George Brecht, il belga Paul De Vree e lo scozzese Ian Hamilton Finlay.

I maggiori esponenti della poesia visiva italiana

Anche in Italia la poesia visiva ebbe una sua attività intensa e, tra l’altro, il termine “poesia visiva” venne inventato proprio da un italiano: lo scrittore, poeta e artista Eugenio Miccini. Miccini fu tra i maggiori esponenti della poesia visiva italiana e tra i fondatori del Gruppo 70, una neoavanguardia fiorentina, insieme agli artisti Giuseppe Chiari e Lamberto Pignotti.

Un altro importante gruppo si formò in Italia in quegli anni, si tratta del palermitano Gruppo 63, tra i cui membri più noti ricordiamo: Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani, Edoardo Sanguineti, Nanni Balestrini ed Antonio Porta.

Giuseppe Chiari

61 Prezzo medio: €759
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Gastone Novelli

83 Prezzo medio: €24.568
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Gianfranco Baruchello

69 Prezzo medio: €6.793
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Lucia Marcucci

56 Prezzo medio: €1.197
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Lamberto Pignotti

58 Prezzo medio: €786
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Eugenio Miccini

60 Prezzo medio: €1.893
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Luciano Ori

59 Prezzo medio: €1.189
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Vincenzo Accame

49 Prezzo medio: €531
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Nanni Balestrini

52 Prezzo medio: €1.041
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Ketty La Rocca

52 Prezzo medio: €11.313
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Emilio Isgrò

72 Prezzo medio: €11.202
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