Bruno Bruni

Gradara, 1935

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Bruno Bruni frequenta l’Istituto d’arte di Pesaro. A seguito di svariate mostre a Pesaro ed a Firenze, l’autore decide di trasferirsi a Londra abbracciando la Pop – Art. Nella capitale inglese espone alla Whibley Gallery, per poi trasferirsi ad Amburgo nel 1960 presso la Staatliche Hochschule für bildende Künste (Scuola Superiore di Stato per le Arti Figurative). In questo frangente George Guesko gli mette a disposizione lo studio, all’interno del quale Bruno Bruni riesce a coniugare la tradizione artistica italiana con l’espressionismo astratto ed il surrealismo.
Dopo la morte del maestro Gresko, studia presso Poul Wunderlich che lo avvicina alla tecnica litografica. Nel 1965 lascia la Scuola Superiore di Amburgo vivendo tra Amburgo e Urbino.
A seguire Bruno Bruni si avvicina alla scultura, realizzando soggetti femminili in marmo di Carrara od in bronzo. Le sculture subiscono l’influsso delle correnti passate, calcando i canoni rinascimentali e barocchi, restituendo le problematiche esistenziali dell’uomo moderno. Il tema prediletto è la solitudine e gli addii, gli abbracci fra corpi privi di volto e abiti privi di corpo. Le copiose raffigurazioni di lenzuola sgualcite dischiudono proprio l’assenza del corpo restituendo un inquietante senso di vuoto, quasi un presagio dell’assenza della bellezza.