Emanuele Luzzati

Genova, 1921 - 2007

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Emanuele Luzzati nel 1940 si trasferisce a Losanna frequentando l’Ecole des Beaux – Art at des Appliquèss, entrando in contatto con lo scenografo Christian Bèrard e Luis Jouvet. Col finire della guerra si avvicina al teatro e fonda la “Compagnia del teatro Ebraico”. Nel 1949 riceve il primo incarico nazionale: si tratta dello spettacolo "Le allegre comari di Windsor", allestito presso il teatro dei Parchi di Nervi. Nel 1950 Vittorio Gassman lo chiama a disegnare le maschere ed i costumi per "Peer Gynt", spettacolo allestito presso il teatro d’arte italiano.
Durante gli anni Cinquanta Emanuele Luzzati continua a lavorare come costumista e scenografo presso il teatro Stabile di Genova e delle Arti di Roma. Nel 1955, con l’opera "I cavalieri della triste figura", vince il Premio per la ceramica di Cannes. Nel 1957, presso la galleria Rotta di Genova, organizza una collettiva di ceramiche alla quale partecipa Aligi Sassu, Lucio Fontana e Stefano D’Amico.
Il 1963 è l’anno della sua consacrazione grazie al successo ottenuto al Festival di Glyndebourne con il "Flauto magico" di Mozart. Nel 1966 si afferma a livello internazionale grazie al Premio Oscar nella categoria cortometraggi. Nel 1964 riceve un riconoscimento dalla Biennale dell’illustrazione di Bratislava. Nel 1970 disegna i costumi e le scene per il Don Chisciotte di Ludwing Minkus.
Sul finire degli anni Settanta compie le prime retrospettive legate all’attività di illustratore presso la Boston Public Library. A seguito di numerosi eventi espositivi e legati al mondo del teatro, Emanuele Luzzati è stato un grande innovatore teatrale, oltre che abile illustratore.