Guglielmo Sansoni Tato

Bologna, 1896 - Roma, 1974

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Guglielmo Sansoni, l’artista che ha scelto per sé il nome “Tato”, è considerato come uno dei più importanti protagonisti del futurismo. Nasce a Bologna nel 1896, dove inizia presto a lavorare presso la fabbrica Minghetti. Qui impara le tecniche base della lavorazione ceramica, che poi renderà proprie nel corso degli anni.
Nel 1920 ha inizio la sua carriera di “artista a tutto tondo”, quando organizza un finto funerale per salutare Guglielmo Sansoni e celebrare la nascita di Tato. E’ in questi anni che conosce Tommaso Marinetti, insieme al quale pubblicherà il Manifesto della Fotografia Futurista (1930).
Partecipa alle Esposizioni Internazionali di Berlino, New York, Parigi, Vienna e Amsterdam, mostrando al mondo le proprie ceramiche futuriste. Sfrutta la tecnica dell’aeropittura, riuscendo a trasformare le ceramiche in piccole opere d’arte. Nel 1934 partecipa alla Mostra d’Arte Coloniale e presenta delle bellissime piastrelle rettangolari che rappresentavano l’Africa e la sua realtà coloniale.
Successivamente, nel 1941 ha rilasciato la sua autobiografia, dal titolo “Tato RacconTato da Tato”. L’opera, così ricca di spunti per comprendere affondo la sua personalità, è ancora sotto fase di analisi.
E’ difficile riuscire a descrivere in modo univoco una figura così poliedrica, che è stata capace di esprimere le proprie idee e la propria arte in modo così tanto energico.