Luigi Russolo

Portogruaro, 1885 - Laveno-Mombello, 1947

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Luigi Russolo studia per diventare violinista ma sceglie di avvicinarsi alla pittura. Si stabilisce a Milano nel 1901 frequentando l’Accademia di Belle Arti di Brera. Insieme a Carrà, Severini, Balla e Boccioni sottoscrive, nel 1990, il Manifesto tecnico della pittura futurista: un proclama di modernità che rinnega ogni obsoleto passatismo artistico ribadendo al gruppo che il futuro va visto con occhi diversi e l’arte deve tener conto del “movimento” che genera un ritmo dinamico teso alla frammentazione dell’immagine, della musica e della scrittura.
Luigi Russolo inserisce nella pittura le teorie futuriste attraverso linee e pennellate capaci di restituire un movimento formale-estetico, come per l’opera "Sintesi plastica dei movimenti di una donna" o "Volumi dinamici". Nel 1913 dipinge l’opera "Dinamismi di un’automobile".
Nel 1913 è tra i firmatari del Manifesto dei rumori: si tratta principalmente di sperimentazioni di spettacoli organizzati usando macchine sonore chiamate “Intonarumori”, attraverso le quali realizza concerti e performance. Con ciò inventa l’arco enarmonico, il piano enarmonico ed il rumonaronio che riunisce tutti i rumori insieme. Questi strumenti, che stanno alla base della futura musica elettronica, vengono usati nel 1927 per gli spettacoli cosiddetti della pantumima futurista presso il Thèatre de la Medeleine di Parigi.
La ricerca musicale di Luigi Russolo non tende alla cacofonia ma assume il carattere ed il rigore dello studioso di acustica armonica. Poiché l’armonia veniva applicata solamente ai suoni puri, la rivoluzione musicale di Luigi Russolo produce scoppi, ronzii, stropiccii concepiti e resi armonici. In questo frangente l’autore ribadisce nel manifesto che l’orecchio reclama sempre di più nuovi rumori, capaci di generare nuove emozioni acustiche: creando soluzioni di colore, odore e peso.
Nel 1930 si interessa di magnetismo e spiritismo assieme a Guido Torre.