Max Ernst

Max Ernst

Bruhl, 1891 - Parigi, 1976
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Max Ernst frequenta gli studi di filosofia e psicologia ma decide di abbandonarli rivolgendosi totalmente al mondo dell’arte. Nel 1912 a Colonia, nel corso della mostra “Sonderbund”, conosce le opere di Paul Cèzanne, Van Gogh e di Edvard Munch. Compie un viaggio a Parigi e nel 1914 conosce Jean Arp con il quale instaura una forte amicizia. Nonostante le complicanze sorte all’innesco della guerra, Max Ernst riesce comunque ad esporre alla Galerie Der Sturn di Berlino nel 1916.
Ritornato a Colonia nel 1918, l’autore inizia a creare una serie di collage e, insieme a Johannes Theodor, costituisce il gruppo Dada di Colonia. Nel 1921 decide di tornare a Parigi, esponendo per la prima volta alla Galerie Au Sans Pareil. Nella prolifica città francese partecipa alle prime riunioni surrealiste organizzate da Breton e Paul Eluard.
Di lì a poco crea i primi Frottage (tecnica che permette di sovrapporre un foglio di carta a una superficie dai rilievi scabri), pubblicati nel volume Histoire Naturelle nel 1926. In questo frangente, oltre a conoscere la nascente scienza psicoanalitica di Freud, si avvicina all’opera di De Chirico creando così una cifra stilistica aderente all’a-temporalità del sogno: dimensione inconscia in cui la comparsa degli oggetti non seguono la razionalità.
Nel 1930 collabora con Luis Buũuel e Salvador Dalì alla realizzazione del film L’Âge d’Or. Da questo momento Max Ernst realizza le opere più incisive attraverso le quali concretizza i punti espressi nel Manifesto Surrealista. L’opera "L’angelo del focolare" (1937) segna l’esordio surrealista e mette in luce la catastrofe (politica e sociale) che stava incombendo. Un mostro con la testa da condor dal becco appuntito e dai denti aguzzi diviene il simbolo di un’Europa bagnata nuovamente dal sangue che divora i propri figli.
Artista indiscusso, Max Ernst ha reso visibile la materia psichica invisibile ed è il padre del Surrealismo. Realizza una serie di opere stupefacenti dense di irrazionalità immaginativa e compositiva. Sul finire degli anni Trenta l’autore si trasferisce negli Stati Uniti esponendo per la prima volta presso la Gallery Julien Levy di New York. Nel 1954 vince il premio alla Biennale di Venezia. Mentre nel 1976 il Museo Salomon Guggenheim di New York gli dedica una grande retrospettiva, dislocata in seguito a Parigi presso il Musèe National d’Art Modern.

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Hibou-Arequin
46 x 35, 1955
Litografia / Serigrafia 14/11/2024 €800
Senza titolo
35 x 30,
Litografia / Serigrafia 16/10/2024 €140
Senza titolo
35 x 30,
Litografia / Serigrafia 16/10/2024 €130
Senza Titolo
13 x 17.5, 1950
Litografia / Serigrafia 10/10/2024 €1.100
Senza Titolo
33.5 x 19.5, 1971
Litografia / Serigrafia 10/10/2024 €750

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23 Novembre 2024
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