Michele Cascella

Ortona, 1892 - Milano, 1989

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Michele Cascella dipinge inizialmente sotto la guida del padre e nel 1907 tiene la sua prima personale nello spazio della Famiglia Artista di Milano. Assieme al fratello, nel 1909, compie una mostra a Parigi presso la galleria Druet, partecipando anche al Salon d’Automne. Nel 1919, a Roma, in occasione della personale presso la galleria Bragaglia ha l’occasione di conoscere Carlo Carrà il quale consente il trasferimento della mostra a Milano alla galleria Lidel.
Michele Cascella decide di trasferirsi definitivamente nel capoluogo lombardo. Attratto dalle avanguardie francesi, tra il 1928 e il 1932 compie diversi viaggi a Parigi e nel 1937 gli viene assegnata la medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale. In questo frangente le opere dell’autore appaiono molto colorate.
Pittore paesaggista crepuscolare, mette in pratica la pennellata impressionista generando sovrapposizioni cromatiche capaci di stilizzare la forma introducendola in una dimensione simbolista. Per Michele Cascella l’osservazione della natura suscita un coinvolgimento emotivo teso a dischiudere la vera essenza vibrante di essa.
Lontano dalle avanguardie, attraverso il suo sincero paesaggio raggiunge il successo internazionale. Capace di dipingere anche l’aria, dal 1928 al 1942, è presente a tutte le edizioni della Biennale di Venezia.
Per raggiungere la purezza del colore decide di trasferirsi a Portofino, luogo che lo ispirerà molto. A seguito della seconda guerra mondiale organizza diverse mostre all’estero come a Parigi, in Sudamerica e negli Stati Uniti. Dalla critica e dal pubblico vengono molto apprezzati i suoi papaveri ed i campi di grano che, nella sua istintività, riescono a restituire l’idea del bello.
Le sue opere sono esposte nei musei italiani e internazionali più importanti come il Musée d'Art Moderne di Bruxelles e alla Galleria nazionale del Jeu de Paume di Parigi.