Nicolas Diulgheroff

Kjustendil, 1901 - Torino, 1982

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Nicolay Diulgheroff si forma alla Bauhaus di Weimar. Dopo aver conosciuto gli esponenti del futurismo si trasferisce a Torino iscrivendosi all’Accademia Albertina. Esordisce esponendo assieme al gruppo futurista, rivolgendosi anche al design di lampade, oggetti e mobili.
In seguito Nicolay Diulgheroff collabora a diverse riviste futuriste tra cui “La città nuova”. In questo frangente l’autore realizza architetture futuriste dai colori sgargianti i quali scandiscono la penetrazione delle forme, esponendo alla prima rassegna di Architettura Futurista e presentando la sua cifra stilistica in molte città italiane ed estere come Parigi.
Nel 1928 partecipa alla Biennale di Venezia. In seguito lavora come cartellonista e, nel 1930, è nuovamente presente alla Biennale di Venezia. Realizza anche interni per appartamenti arredando con Fallia la “Taverna Futurista del Santopalato”. Legato all’arredamento e all’architettura, nel 1932 si dedica alla costruzione della Casa Mazzotti per il ceramista Tullio Mazzetti, interamente in stile razionalista. Nel 1976 realizza una serie di lito-seri-collage in occasione del centenario della nascita di Marinetti.