Piero Maggioni

Monticello Brianza, 1931 - Viganò, 2995

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Piero Maggioni frequenta un corso serale di disegno e dal 1950 lavora come disegnatore di gioielli presso una bottega orafa di Milano. Questa esperienza sarà per lui importante visto che sviluppa la forma volumetrica e plastica utile alla sua pittura. Negli anni Cinquanta la sua cifra stilistica appare neorealista ma ancora legata alla figurazione accademica.
Durante gli anni Sessanta trascorre diverso tempo ad Albissola (punto d’incontro di vari artisti) conoscendo grandi nomi del panorama artistico. In questo frangente Piero Maggioni si avvicina all’argilla ed al legno, concentrandosi sulla scultura e condividendo le sue creazioni con Reggiani, Aligi Sassu, Fontana e Lam. Durante un viaggio a Parigi è proprio Lam che gli fa conoscere Picasso che lo esorta alla scomposizione geometrica.
Da questo momento Piero Maggioni si allontana dalla figurazione passando all’arte africana che sarà alla base dei suoi Primitivi, dei Lirici e di tutta la produzione degli anni Settanta. Durante gli anni Settanta compie numerose mostre restituendo opere molto materiche che attestano la sua maturità.
Durante gli anni Ottanta l’autore ritorna alla scultura realizzando una scultura che dedica a Papa Paolo VI e, nel 1989, una serie di formelle rivolte al portale bronzeo della Cattedrale di Termoli. Alcune sue opere sono accolte presso celebri collezioni pubbliche come alla Galleria Umjetnina di Spalato, al Kunsthalle di Basilea, allo Schweizerisches Alpines Museum di Berna e presso Ca' Pesaro a Venezia.