Raffaele De Grada

Milano, 1885 - 1957

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Raffaele De Grada da giovane aiuta il padre decoratore e nel 1902 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Dresda e di Karlsruhe. Pittore paesista, esordisce a Zurigo con una personale. Nel 1919 si trasferisce in Italia ed a San Gimignano realizza una serie di vedute che abbracciano l’idea impressionista. In particolare Raffaele De Grada si ispira alla pittura di Cèzanne che studia attentamente nella collezione di Reinhardt a Winterthur.
Conoscitore dei primitivi toscani e della pittura impressionista francese, Raffaele De Grada avvia una ricerca (ricostruzione) del paesaggio in chiave moderna: più geometrica ma sempre aderente alla natura. Nel 1921 la prima mostra personale a Firenze, presso Palazzo Antinori, partecipando successivamente alla “Fiorentina Primaverile” del 1922.
Dopo il parere positivo espresso dalla critica, l'artista si cala nella vita culturale di Firenze frequentando il gruppo che ruota attorno al caffè “Giubbe Rosse”. La sua pittura viene notata da Carrà e Sironi, con i quali stringe una duratura amicizia. Nello stesso anno viene invitato alla Biennale di Venezia e nel 1926 partecipa alla prima mostra del Novecento Italiano a Milano, aderendo alle successive rassegne in Italia e all’estero. In questo frangente realizza numerose nature morte dai colori caldi, unite a diverse vedute di Lambro come Paesaggio a Vedano sul Lambro, del 1936.
Trasferitosi a Milano, realizza una nuova serie di vedute urbane della città, confrontandosi ancora con la pittura di Cèzanne e Corot.