Sergio Lombardo

Roma, 1939

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Sergio Lombardo, interessato all’arte fin da giovane, realizza inizialmente monocromi combinati a pezzi di carta incollati su tela che vengono in seguito verniciati. Nel 1958 esordisce a Roma alla collettiva “Premio Cinecittà” dove conosce Mario Schifano, Renato Mambor e Tano Festa.
Negli anni Sessanta inizia il ciclo "Gesti tipici", realizzato inizialmente in bianco e nero ed in seguito a colori, enfatizzando i caratteri emblematici di importanti personaggi politici. In questo frangente avvicina alla Scuola di Piazza del Popolo, esponendo col gruppo alla galleria La Tartaruga della capitale.
Stimolato dalla relazione psicologica che scaturisce dall’opera, Sergio Lombardo realizza il progetto con i flaconi per "Morte per avvelenamento" e "Sfere con allarme", presentato alla Biennale di Venezia del 1970. Dal 1972 insegna Teoria della Percezione e Psicologia della Forma presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Negli anni Ottanta Sergio Lombardo si avvia a una complessa ricerca di pittura stocastica incentrata sugli algoritmi matematici in cui lo spettatore crede di vedere immagini diverse rispetto alla cosa rappresentata.