Arturo Martini

Arturo Martini

Treviso, 1889 - Milano, 1947
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Arturo Martini svolge da giovane l’apprendistato presso un’oreficeria a Treviso ed in seguito frequenta la scuola di ceramica in cui impara a modellare. Affascinato dalla tecnica dalla ceramica comincia a frequentare lo studio dello scultore Antonio Carlini (Allievo di Luigi Borro, figura di spicco nell'ambiente culturale trevigiano della sua epoca) a Treviso e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Le prime opere "Ritratto di Fanny Nado Martini" (1905) e "Busto del pittore Pinelli" (entrambe in terracotta) testimoniano precocemente la sensibilità scultorea di Arturo Martini. Nel 1908 partecipa alla prima edizione della mostra di Cà Pesaro presentando la scultura "Il palloncino".
Attento ai prolifici movimenti artistici europei nel 1909 decide di frequentare la Scuola di Adolf von Hidebrand a Monaco. Nel 1912 si trasferisci a Parigi per alcuni mesi conoscendo il cubismo ed esponendo al Salon d’Automne. Torna da Parigi e si trasferisce a Roma partecipando all’Esposizione Libera Futurista Internazionale con l’opera "Ritratto di Omero Soppelsa". A causa della guerra cui partecipa interrompe la sua attività artistica. Tra il 1918 e il 1922, assieme a Mario Broglio, collabora alla rivista Valori Plastici aprendosi alla metafisica e alla tradizione classicista del gruppo. Il paradigma scultoreo che contrassegna questo periodo (classico – sintetico) sono le opere "La maternità" (1925) e "Il bevitore" (1926).
Arturo Martini in questi anni raggiunge la maturità artistica attraverso l’incontro tra antico e moderno testimoniato dalle opere "La Pisana", "Il bevitore" e la monumentale "Tomba di Ippolito Nievo". Nel 1931 riceve il premio alla Prima Quadriennale di Roma. Nel 1933 si trasferisce a Milano dove tiene una personale presso la Galleria d’Arte Moderna. Durante quest’ultimo periodo Arturo Martini sperimenta nuovi materiali come il ferro, la pietra e il bronzo. Partecipa regolarmente alla Biennale di Venezia (1934/36/38) e alla Triennale di Milano (1933/36/40) e infine alla Quadriennale di Roma (1935/39). Le opere salienti che caratterizzano questo periodo sono "Mosè salvato dalle acque", "La sete" e "Athena". Dal 1942 al 1944 insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.

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Arturo Martini Vendite in Asta: ultime aggiudicazioni

Img Opera Categoria Data Ultima offerta
Orfeo stante
27 x 15 x 10, 194647
Scultura 14/11/2024 €2.500
Orfeo stante
27 x 15 x 10, 194647
Scultura 13/11/2024 €2.500
Natura Morta
42 x 33 x 38,
Scultura 11/07/2024 €2.000
Pesci
32 x 44 x 36,
Scultura 11/07/2024 €1.500
Centometrista
38 x 37 x 36, 1989
Scultura 03/07/2024 €16.500

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ULTIMO AGGIORNAMENTO
23 Novembre 2024
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