Franco Villoresi

Città di Castello, 1920 - Rigutino, 1975

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Franco Villoresi, dopo il liceo a Roma, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza che interrompe a causa della guerra. Dopo la fine del conflitto conosce Mario Mafai (esponente del neoimpressionismo) che lo ospita nel suo studio , inaugurando un sodalizio di vita e di lavoro. Nel 1946 partecipa a una collettiva in cui figurano De Chirico, Capogrossi, Turcato e Monachesi. Nel 1950 compie la sua prima personale.
Le opere di Franco Villoresi sono difficilmente collocabili nel panorama della storia dell’arte. Rappresenta un mondo crepuscolare nel quale affiorano sagome umane, il grigio delle periferie, i cortili delle fabbriche, i treni, gli ombrelli sotto la pioggia. L'impressione che viene data all'osservatore è quella di un tempo perduto con una visione del tutto poetica della vita che lascia pieno campo all’immaginazione.
Le opere di Franco Villoresi si trovano nei Musei d’Arte Moderna italiani e stranieri.