Gianfranco Zappettini

Genova, 1939

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Gianfranco Zappettini frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Il pittore genovese aderisce subito alla pittura analitica attraverso i quadri Bianchi: preparando la tela al nero crea un numero di stesure di acrilico bianco misto a polvere di quarzo che copre gradualmente il nero sottostante.
La cifra stilistica ideata da Gianfranco Zappettini viene esposta a partire dal 1973 nella collettiva “Tempi di percezione”, a cura di Luigi Lambertini e Lara Vinca Masini, presso la Casa della Cultura di Livorno. Contestualmente l’autore organizza la sua prima personale “Un futuro possibile, nuova pittura”, presso Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Nel 1974 espone al Westfälischer Kunstverein di Münster per "Geplante Malerei" nella collettiva organizzata da Klaus Honnef, che sarà riproposta quasi integralmente alla Galleria Il Milione di Milano a dicembre dello stesso anno. Nel 1977 viene invitato a Documenta 6 di Kassel, mentre l’anno successivo espone a Parigi alla collettiva "Abstraction Analytique", a cura di Bernard Lamarche-Vadel, presso l'A.R.C. Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris e, ad Anversa in una personale all'Internationaal Cultureel Centrum.
Sul finire degli anni Ottanta la sua poetica si avvicina al mondo simbolico e alla metafisica. Nel corso degli anni Duemila, invece, il suo stile si avvicina al simbolismo con l'utilizzo del colore blu, cui successivamente aggiungerà rosso, giallo e bianco.