Jan Saudek

Praga, 1935

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Jan Saudek, ebreo nato a Praga, subisce l'orrore e l'odio della seconda guerra mondiale. Dopo la fine del conflitto bellico inizia a dipingere e disegnare. Nel 1958 sposa Marie che gli regala la prima macchina fotografica. Ispirato da Edward Steichem (fotografo e pittore lussemburghese naturalizzato statunitense) decide di intraprendere la professione di fotografo professionista. Le sue prime fotografie mostrano pronunciate scene erotiche che l’autore acquerella, inaugurando uno stile del tutto personale. La fotografia di Jan Saudek sarà sempre caratterizzata da un erotismo femminile cui unisce simboli politici e religiosi.
Tema ricorrente nella sua fotografia è, inoltre, il trascorrere del tempo. Ama ritrarre soggetti nella stessa posa a distanza di anni proprio per descrivere gli effetti del tempo sui soggetti. Sono presenti, infine, contesti surreali come l'interno con intonaco scrostato che ama rappresentare e che, si scopre, essere il suo scantinato. Proprio questa ambientazione è legata al vissuto personale dell'artista quando, con la nascita del socialismo reale, è costretto a creare le sue opere quasi di nascosto nel buio del suo scantinato.
Da inizio 1970 la fama di Jan Saudek cresce sempre di più, offrendo all'artista collaborazioni ed esposizioni di livello internazionale.