Pino Pinelli

Catania, 1938

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Pino Pinelli negli anni Sessanta si trasferisce a Milano, città in cui il fermento culturale è dominato dalla presenza di Manzoni, Fontana, Castellani, Dadamaino e altri grandi autori. La ricerca di Pino Pinelli cerca un nesso fra tradizione e innovazione, individuando il punto per poter attraversare la pittura.
Partendo da questo presupposto, l’autore realizza la serie delle Topologie e la serie dei Monocromi (1973, 1975), la cui superficie appare mossa da un movimento improvviso. Collocato nella pittura analitica, alla mostra “Empirica” (a Rimini) Pino Pinelli sostituisce la tela con la pelle di daino allontanando l’idea di opera e di superficie.
Nel 1978 partecipa alla collettiva "Fractures du Monochrome aujourd'hui en Europe" al Musée d'art moderne de le Ville de Paris, curata dai critici Bernard Lamarche-Vadel e Filiberto Menna. In questa occasione si dirige oltre i confini del quadro: gli elementi della sua pittura vengono estesi nello spazio della parete rendendola spazio integrante, estensivo, del fare pittura.
Da questo punto prende il via il ciclo della Disseminazione dove la pittura, ridotta a frammenti, si inserisce sulla parete generando una sintesi tra spazio e pittura formando un unicum. Su questi presupposti compie una serie di mostre nazionali e internazionali come la personale presso APC Galerie Köln nel 2001.