Mario Mafai

Roma, 1902 - 1965

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Mario Mafai frequenta la scuola libera del nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Frequentatore delle gallerie romane, nel 1927 esordisce con una mostra in cui espone studi e bozzetti presso l’Associazione Artistica Nazionale. L’anno successivo espone alla XCIV mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti. Di lì a poco, Longhi, chiamato alla I sindacale del Lazio conia la definizione “Scuola di via Cavour”, costituita da Mafai, Raphaël e Scipione.
Compie un breve viaggio a Parigi per ritornare dopo qualche mese a Roma partecipando, nel 1931, alla I Quadriennale della capitale. Da questo momento la cifra stilistica di Via Cavour (Scuola romana) approda inaspettatamente negli Stati Uniti e, nel 1932, Mario Mafai consacra la sua arte alla XVIII Biennale di Venezia.
A seguito di molte esposizioni e riconoscimenti, l’autore crea il ciclo delle Demolizioni: meditazioni raffinate che partono dagli sventramenti in atto nella città eterna. Mario Mafai in queste opere esibisce una qualità pittorica ricca di colori che vanno dai rossi fino ai rosa, sufficienti per narrare il violento mutamento e spogliazione della città, sebbene intese anche come demolizioni dello spirito umano.
Conosciuto in tutto il mondo, nel 1935 espone a San Francisco, a Milano e Parigi. Nel 1948 viene ancora invitato alla Biennale di Venezia.