Transavanguardia: Artisti e Quotazioni
La Transavanguardia è una corrente artistica italiana sviluppatasi intorno agli anni Settanta, appartenente al movimento pittorico Postmoderno. Questa corrente pittorica vede nel critico d’arte Achille Bonito Oliva colui che la ha teorizzata, ne ha delineato il profilo e che gli ha dato una propria riconoscibilità agli occhi altrui.
La nascita come reazione
La transavanguardia italiana nacque come una sorta di reazione nei confronti della sperimentazione artistica tipica di quegli anni, rappresentata dalla corrente della Pittura Concettuale. Ebbe origine da un gruppo di artisti italiani emergenti che durante quegli anni parteciparono alla sezione "Aperto 80" della Biennale di Venezia. Fu solo dopo questa occasione che la nuova corrente venne battezzata TransavanguardiaLe caratteristiche della transavanguardia italiana
Nella Transavanguardia veniva teorizzato il ritorno alla manualità, con l’intenzione di ridare alla pittura e al dipingere la gioia e l’antico splendore che le correnti artistiche contemporanee avevano cercato di superare e, addirittura, rinnegare. Venne così ridato agli strumenti del pittore - pennello, tela e colori - il loro posto in ambito artistico, sfruttando anche la libera riscoperta delle radici locali e popolari di ciascun artista. La Transavanguardia infatti andò alla ricerca dei profondi legami con la tradizione storica, con la pittura, la scultura, la figurazione, il tutto con l'aspirazione finale di rappresentare una “simbiosi emotiva di carattere cosmico”.I quadri dei giovani pittori appartenenti al movimento della transavanguardia risultano profondamente narrativi, trasmettendo immagini fantastiche, interpretate totalmente in libertà, che rimandano direttamente agli interessi di ogni singolo artista, come ad esempio il tempo, la storia e lo spazio.
Gli esponenti principali
Cinque furono gli artisti riconosciuti come precursori ed esponenti della Transavanguardia.Sandro Chia, che si dedicò alla pittura ad olio, ricordando nei modi quella manierista, caratterizzando le proprie opere con figure di dimensione michelangiolesca reinterpretate però in chiave ironica.
Enzo Cucchi, che, fin dal principio della sua carriera pittorica, dimostrò originalità rispetto alle tendenze artistiche che dominavano il settore in quegli anni, unendo lo sperimentalismo tipico di queste al recupero dei mezzi pittorici tradizionali.
Francesco Clemente invece, anche grazie all’influenza americana che ebbe dopo essersi trasferito a New York, non si limitò alla semplice pittura, ma dimostrò interesse nei confronti di diverse tecniche artistiche, in particolare per la pittura ad olio, il mosaico, l’incisione e, ancora, la scultura, mantenendo però sempre sua attività principale quella del disegno puro.
Il lavoro dell’artista Nicola De Maria fu caratterizzato da colori accesi e da luminose suggestioni cromatiche, si concentra principalmente sul concetto di astrazione. Durante la sua carriera utilizzò soprattutto la tecnica pittorica, abbinando quella su tela a quella murale.
Infine troviamo Mimmo Paladino, le cui opere, che presero direzioni prettamente di tipo espressivo, furono caratterizzate da soggetti dallo stile arcaico e primitivo.
Ad essi si unirono successivamente anche Mimmo Germanà ed Ernesto Tatafiore.