Zoran Music

Boccavizza, 1909 - Venezia, 2005

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Zoran Music frequenta l’Accademia d’Arte di Zagabria e nel 1934 inizia una serie di lunghi viaggi vivendo a Curzola, Madrid, Lubiana e Maribor. Nel 1943 si stabilisce a Trieste. Durante la seconda guerra mondiale viene deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove riesce segretamente a ritrarre la vita del campo: 25 disegni che restituiscono la morte nel campo di concentramento (attualmente raccolti presso il Museo Revoltella di Trieste).
Dopo la guerra si stabilisce a Venezia dove vince il Premio Cavallino alla Biennale del 1950. Nel 1951, insieme all’artista Antonio Corpora, gli viene assegnato il Premio Parigi organizzato dal Centro culturale di Parigi. A partire da questo momento Zoran Music realizza una serie di paesaggi dalmati e, successivamente, si rivolge ai paesaggi italiani fortemente influenzato dai mosaici ed icone bizantine.
Durante gli anni Cinquanta lavora e vive a Parigi avvicinandosi "all’astrazione lirica" francese. Nel 1956 e 1960 è presente nuovamente alla Biennale di Venezia. Nel corso degli anni Sessanta il suo lavoro diviene sempre più astratto e le composizioni come i cavallini e paesaggi lasciano i canoni della tridimensionalità.
Tra il 1970 e il 1976 realizza un ciclo pittorico intitolato "Noi siamo gli ultimi" nel quale trasforma l’inferno ed il terrore vissuto nel campo di concentramento in lavori di una tragedia universale. Risulterà un ciclo molto acclamato dalla critica. L’intera produzione artistica di Zoran Music è stata presente in numerose rassegne internazionali ed oggi è presente nei musei più importanti del mondo.