Corrado Cagli

Ancona, 1910 - Roma, 1976

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Corrado Cagli si trasferisce con la famiglia a Roma dove compie gli studi classici e frequenta l’Accademia di Belle Arti. A partire dagli anni Venti illustra le copertine de "La Croce Rossa italiana Giovanile". Al termine degli anni Venti compie una serie di pitture murali e affreschi come "Battaglia del grano", un affresco lungo sessanta metri suddiviso in dodici riquadri.
La pittura di Corrado Cagli oscilla tra l’astrazione e il figurativo. L’autore parte dal presupposto che l’arte antica deve essere attualizzata e portata nel presente. Nel 1932 inaugura la prima personale con Adriana Pincherle alla Galleria di Roma nel corso della quale espone l’opera "La Fortuna" e vari ritratti fra cui "Ritratto di Sclavi e Igino".
In seguito, insieme a Capogrossi e Cavalli, fonda il Gruppo dei Nuovi Pittori romani. Nel 1933 si trasferisce a Parigi esponendo assieme a Capogrossi presso la Galerie Jacques Bonjeau, rappresentando la Scuola romana. Nel 1935 tiene la prima personale di cinquanta disegni presso la Galleria La Cometa. Nel 1936 si inaugura al Palazzo dell’Arte di Milano la VI Triennale Internazionale dove presenta un grande dipinto raffigurante La Battaglia di San Marino e Solferino. Nel 1938 partecipa alla Biennale di Venezia presentando un affresco su intonaco, "Orfeo che incanta le belve".
A causa della guerra si trasferisce prima a Parigi e poi a New York, esponendo alla Julien Levy Gallery.
Al termine della guerra Corrado Cagli ritorna a Roma esponendo assieme a Burri, Capogrossi, Guttuso e Basaldella. Agli inizi degli anni Settanta crea il graffito per il Museo Monumento al Deportato Politico e Razziale di Carpi (Modena), l'opera rappresenta il corpo senza vita di un deportato nudo accanto alla recinzione del campo.