Mario Ceroli

Castel Frentano, 1938

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Mario Ceroli si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Roma sotto la guida di Ettore Colla, Leoncillo Leonardi e Pericle Fazzini. Attratto dal legno, realizza le prime sculture vincendo nel 1958 il premio per la giovane scultura italiana. Dopo le prime esperienze scultoree, il legno diviene per l’autore il materiale più consono alla sua poetica.
Negli anni Sessanta realizza figure umane intere partendo dal legno grezzo e bucato dai chiodi le quali, pensate serialmente una dietro l’altra o combinate di lato, diverranno il suo tratto distintivo. Le Silhouette di legno prive di colore toccano temi come L’ultima cena (1965) e l'Uomo di Leonardo (1964).
Nel 1967 prende parte alle mostre organizzate dal Gruppo dell’Arte Povera, di cui Mario Ceroli è considerato il precursore dal momento che a partire dagli anni Sessanta usa già legni bruciati, piombo, vetri, carta e altri materiali di scarto. Nel 1966 l’opera Cassa Sistina viene premiata alla Biennale di Venezia. Attraverso forme di legno che includono numeri, lettere, simboli, riconducibili all’arte Pop, Mario Ceroli reinterpreta i classici della storia dell’arte come l’opera di Leonardo, Paolo uccello, Michelangelo, De Chirico. In seguito realizza allestimenti scenici rivolti ai teatri, alla televisione e al cinema.
A partire dagli anni Ottanta introduce l’uso di lastre di vetro realizzando grandi installazioni rivolte agli ambienti pubblici, come il Cavallo alato ubicato presso il Centro Rai di Roma. Nel 2007 viene chiamato ad esporre presso Palazzo delle Esposizioni di Roma in occasione della riapertura seguita da un lungo restauro.