Pittori Espressionisti: Quotazioni Aggiornate
Con il termine Espressionismo s'intende riferirsi ad una corrente culturale che nacque in Germania e Francia nei primi anni del Novecento, in particolare nel primo ventennio (1905-1925), e che si diffuse poi in tutta Europa influenzando non solo le arti figurative, ma anche l’architettura, la musica, il teatro, il cinema e la letteratura.
Questo movimento nacque in profonda contrapposizione con le precedenti correnti artistiche, in particolare con l’Impressionismo (che si basava sull’armonia e la bellezza), poiché gli artisti espressionisti si concentravano sul soggettivismo e sulla necessità degli autori di rappresentare profondamente la loro interiorità creativa, facendo sì che fosse la propria anima a venir fuori dalle opere, e non il contrario.
La necessità di distaccarsi dal passato nasce come risposta al periodo storico che si stava vivendo in un’Europa capitalistica in cui gli ideali umanitari e i valori stavano sempre più venendo meno. Le nuove modalità di produzione industriale, l’urbanizzazione forzata delle città e la degradazione della società moderna portarono infatti a profonde spaccature, che spinsero gli artisti alla ricerca di un nuovo modo di esprimersi.
Espressionismo in Pittura: le caratteristiche distintive
Nell’arte pittorica, gli espressionisti manifestarono la necessità di cambiamento recuperando dei linguaggi cosiddetti “primitivi”, che raffigurassero in maniera fortemente drammatica il malessere causato dal periodo storico che stavano vivendo. Le immagini dipinte hanno quindi un aspetto più semplificato, caratterizzato dalla deformazione dei corpi, dall'esasperazione dei colori e dall'uso di linee dure e spezzate. Nella pittura espressionista infatti non troviamo prospettiva, poiché i colori e le linee risultavano sufficienti per comunicare la visione pessimistica che i pittori avevano del mondo e della società in cui vivevano.Accomunati tra di loro dall’utilizzo violento e selvaggio dei colori, gli artisti tedeschi appartenenti al gruppo Die Brücke si differenziarono da tutti gli altri per una maggiore angoscia esistenziale e un maggior intento polemico e critico nei confronti della società. Tra i più importanti precursori dell’arte espressionista troviamo pittori del calibro di Paul Gauguin, Vincent Van Gogh, James Ensor ed Edvard Munch.
Pittori Espressionisti: i principali artisti stranieri
Come anticipato, l’espressionismo vide in Germania e Francia la sua maggior espressione artistica. In area tedesca si formarono i gruppi Die Brücke (Il ponte) e Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro).Il primo nacque per iniziativa di una piccola cerchia di artisti di Dresda, Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel e Karl Schmidt-Rottluff. Le premesse ideologiche del movimento furono chiarite da Kirchner nel manifesto Die Brücke, una xilografia che accompagnava la prima mostra del gruppo nel 1906 a Dresda. Successivamente altri artisti si unirono al gruppo espressionista, tra questi ricordiamo: Emil Nolde, Max Pechstein, Otto Müller, César Klein, Karl Hubbuch.
Sempre in Germania, nel 1911, Vassilij Kandinskij e Franz Marc fondarono a Monaco di Baviera Der Blaue Reiter, con intenzioni maggiormente spiritualistiche rispetto al primo movimento espressionista. Ai due si unirono poi August Macke, Gabrielle Münter, Max Pechstein, Paul Klee e altri.
Anche in Austria troviamo nomi noti del mondo dell’arte espressionista, in particolare: Egon Schiele, Oskar Kokoschka ed Alfred Kubin.
In Francia, nel 1905, nacque il gruppo dei Fauves (Belve) quando, in occasione della prima collettiva al Salon d'Automne di Parigi, un critico dell’epoca, Louis Vauxcelles, li appellò con questo termine, per via dell’uso “selvaggio” che facevano del colore. Tra i nomi più noti troviamo: Henri Matisse, André Derain, Maurice de Vlaminck e Georges Braque.
Pittori Espressionisti italiani: quali sono i più famosi
É nel 1926 che l’espressionismo raggiunse anche l’Italia, quando, nel capoluogo piemontese si riunì il gruppo dei Sei di Torino. Fra i protagonisti vi furono i pittori Francesco Menzio, Enrico Paolucci, Carlo Levi e Piero Martina. Qualche anno più tardi, nel 1938, nacque il gruppo di Corrente a Milano, prendendo il nome dall’omonima rivista di Ernesto Treccani. Tra gli esempi di espressionismo italiano, degna di nota è anche la Scuola di via Cavour (Roma, 1928-1935).Tanti furono i pittori espressionisti italiani celebri che si formarono in questo periodo e le cui opere sono famose in tutto il mondo. Tra loro ricordiamo: Renato Birolli, Renato Guttuso, Bruno Cassinari, Giuseppe Migneco, Aligi Sassu, Italo Valenti, Emilio Vedova e Lorenzo Viani.